Inserire la figura umana all'interno della decorazione degli ambienti è sempre una scelta importante. Spesso, nella geometria dell'impianto decorativo di una parete, i vari elementi, come incorniciature, specchiature, filettature, concorrono a circoscrivere e valorizzare un tema centrale raffigurante figure, quali protagonisti indiscussi dell'intera parete. Nel passato (ma ancora oggi, ovviamente), su disegno e progetto dell'architetto, il "decoratore", chiamato anche "quadraturista", eseguiva le cosiddette decorazioni, realizzando stucchi, rilievi, cornici con tecnica spesso "a grisaille" monocromatica; successivamente il "pittore" (immaginiamo Tiepolo, o Veronese, per esempio) realizzava la scena con figure. Una parete che presenti decorazioni solo geometriche o ornamentali può essere arricchita con stampe, cornici e dipinti liberamente appesi ad altezze e distanze diverse; diversamente, una parete che presenti scene con figure non ammette altro arricchimento. Un compromesso intelligente, desiderando inserire temi importanti sulla parete, senza perdere la libertà di cambiare i soggetti nel tempo, è quello di realizzare i dipinti su tela e incollarli sulla parete come se si trattasse di opere murali. Questo procedimento consente, qualora si decida, di rimuovere l'opera dal muro (senza apportare alcun danno, grazie a particolari collanti idro-reversibili) e di sostituirla con soggetti diversi.
Lo spazio teatrale e la scena animata
Il grande pannello che campeggia nel salone del Ninfeo dei Miti si intitola “Danze nel Ninfeo” e di fatto potrebbe essere definita un’opera di decorazione murale, o trompe-l’oeil, o fondale architettonico, dato che rispetta, per proporzioni, scala di rappresentazione e prospettiva, le regole di cui ho parlato nella pagina “Le vedute”. Ma quest’opera non rispetta un altro importante assioma della decorazione murale: l’immobilità di tutti gli elementi. I danzatori e lo zampillo d’acqua dalla fontana non possono essere considerati fermi, immobili come statue; pertanto, l’opera potrebbe essere associata ad un semplice, anche se grande, “quadro”, perdendo il connotato di “trompe-l’oeil”. In realtà, ci troviamo di fronte ad una terza definizione di pannello murale: non si tratta di un semplice trompe-l’oeil, né di un semplice quadro, bensì di una “scena architettonica animata”, come se, in un ipotetico spazio illusorio, credibile e verosimile quanto a dimensioni, prospettiva, atmosfere e luci, fossero apparsi dei figuranti musicisti-danzatori. A pensarci bene, questa combinazione di architettura immobile e “figure animate” può avere un solo riferimento: lo spazio teatrale, che è esattamente ciò che volevo evocare in quest'opera.
Il volo dell'innocenza
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Alla maniera del... Manierismo
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La scultura dipinta
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A perenne ricordo
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Giulio Clementi
Oratorio della SS. Annunziata, Via della Villa Cedri, 6/A - 50012 – Bagno a Ripoli (Firenze)
E-mail: giulioclementi@libero.it www.giulioclementi.jimdo.com
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