Non poteva andare meglio il mio incontro-evento a Settignano, con il pubblico delle grandi occasioni (artisti, intellettuali, appassionati d’arte, cultori del bello) e amici carissimi e inattesi, che apparivano all'improvviso dal buio della sala: tanta gente (e di ogni età) intorno alle mie immagini, alla mia musica, alle mie parole e al mio progetto su L’Arte Condivisa. Desideravo realizzare una serata dell’emozione, perché l’arte è solo emozione, anche quando è nascosta dietro una tecnica standardizzata, dietro le mode di consumo e la “professionalità conclamata”. Il mio messaggio voleva essere: in tutti noi c’è un “artista realizzato" e un “artista sommerso", sospeso e in cerca di liberare tutto il potenziale creativo ed espressivo. L’Arte Condivisa  è la prima “antiscuola” basata sul valore emozionale, ispirativo, creativo dell’inesperienza. E la risposta è stata meravigliosa e toccante, da parte di quanti, alla fine dell’incontro,  hanno desiderato avvicinarsi e trasmettermi proprio l’emozione, la gioia e la sorpresa per una serata sicuramente “speciale”. Un grazie a Susy Bellucci (compagna di vita e di viaggi nell’arte) per la sua personale testimonianza nel presentare il brano “Ofelia”. E un grazie infinito alle amiche de La Fonte (Serena Draghi Lorenz, Giovanna Malavolti, Antonietta Giusti, tanto per citare le più a me vicine), vero motore ispirativo e organizzativo dell’iniziativa: è stata proprio la loro energia, il loro programma culturale, sempre attento a tracciare un arco tra la percezione  e l’universo educazionale, pedagogico, psicologico, artistico, a favorire il giusto taglio a tutta la serata.

PAESAGGI IN FUGA: CATTURARE IL VIAGGIO. Ho chiamato “paesaggi in fuga” quegli schizzi rapidi, eseguiti dal vero guardando dal finestrino del treno… in corsa!...

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