I mobili in stile, gli oggetti esclusivi e il certificato di unicità

Credenza dei 5 sensi, particolari, Ninfeo dei Miti, Manduria
Credenza dei 5 sensi, particolari, Ninfeo dei Miti, Manduria

Le opere in legno, realizzate in collaborazione con esperti ebanisti, falegnami e intagliatori, sono tutti “originali in stile”, ideati e disegnati su misura per le esigenze funzionali ed estetiche degli spazi di destinazione ed ispirati a modelli della tradizione classica. A differenze dei comuni “mobili in stile”, la loro progettazione è esclusiva e destinata a non più ripetersi, al fine di accompagnare ogni esemplare di un “certificato di unicità”, firmato dal progettista (Giulio Clementi), dai maestri ebanisti e dai decoratori, che così si impegnano a non realizzare ulteriori esemplari copia, garantendo così al mobile stesso e al cliente un “valore aggiunto crescente nel tempo”.

Inoltre, tutte le fasi di realizzazione, dalla scelta dei legni alle modalità di preparazione dei fondi, ai collanti, alle ammanniture, alle finiture di completamento, alle tecniche e ai materiali pittorici, sono ispirate ai più rigorosi procedimenti della tradizione, facendo uso di ricette antiche, ancora in uso nelle botteghe artigianali fiorentine.

Grande credenza "I cinque sensi"

Credenza dei 5 sensi, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera
Credenza dei 5 sensi, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera

 

Il grande mobile è articolato su profilo mistilineo, ad angoli scantonati e pannellature su due ordini di profondità, seguendo i canoni di un progetto neorinascimentale ritornato in voga nel XIX secolo. Le cinque antine diventano supporto di altrettante riserve dipinte a tempera in grisaille e ispirate ai cinque sensi della natura umana: un'ampolla di essenze profumate per l'olfatto, una maschera teatrale neutra per la vista, una grande coppa di frutta per il gusto, una piccola arpa per il tatto, un tamburello per l'udito... Un lungo e sinuoso decoro di onde marine completa in sottopiano l'impianto stilistico della credenza, racchiusa dal piano superiore e dal basamento inferiore gradinati e marmorizzati in “Napoléon rosato”.

Cornici rinascimentali

Cornice di tipo a cassetta, caratterizzata da un grosso sguscio decorato in nero e oro in modo da simulare un intaglio; sul profilo alla battuta è dipinto in oro un motivo a fusarole e perle alternate. Foglie stilizzate sono decorate sulla fascia centrale, laccate su fondo chiaro e alternate a riserve nere e oro. Negli angoli e nelle aree centrali sono poste rosette lignee dorate. L'originale, di dimensioni molto più contenute, è presente all'Archivio di Stato di Siena (tavoletta di Biccherna di Arcangelo Salimbeni, 1576).

Cornice “a cassetta”, di tipica tradizione senese, con parte centrale della sagoma in colore bruno, intervallata da vistose riserve centrali in tempera di colore giallo oro. La particolarità è nella dentellatura bitumata della doratura a guazzo su fondo a bolo, sia sul profilo che sulla battuta, ad imitazione dell'intaglio “a baccelli e strigliature”. Gli angoli, sempre secondo l'antica tradizione della scuola toscana del XVII secolo, sono arricchiti da decorazioni “a prezzemolo”, ottenute con tecnica di doratura a missione su fondo bruno.


Credenza "I doni degli Dei"

Le quattro divinità rappresentate nei medaglioni sintetizzano le qualità essenziali che l'uomo ha ricevuto per dominare il mondo: la bellezza e la grazia, il vigore e la luce, la cultura e l'arte, l'intelligenza e l'astuzia.

Ispirata ai modelli inglesi di Robert Adam (fine '700), questa credenza ha un impianto a formelle incorniciate da finto rilievo dorato, impreziosite da elementi decorativi di impronta neoclassica, come i nastri ritorti, i nodi d'amore, i profili in oro, gli ornamenti a “candelabrum” su fondo rosso.

La marmorizzazione in “Rosa di Francia” completa il grande basamento d'appoggio e il cappello gradinato.

Credenza "I doni degli Dei", massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera
Credenza "I doni degli Dei", massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera

La Coiffeuse

Console "Coiffeuse", massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria
Console "Coiffeuse", massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria

La console poggia su gambe troncopiramidali ad obelisco, scanalate con incisioni dorate. La decorazione neoclassica, minuziosa e delicata, rivela il carattere squisitamente femminile del “mobile da toeletta, contenitore di utensili e accessori per la bellezza e il ritocco delle acconciature prima di entrare nel salone dei ricevimenti, o in teatro”. I due ripiani laterali, apribili, scoprono vani profondi, e il pianetto centrale ha un sorprendente funzionamento segreto. Su tutti i piani del mobile sono proposti i motivi delle grottesche, degli amorini alati, delle incastonature e dei ventagli in prezioso verde smaltino, dei bassorilievi rosati a grisaille sui cassetti. Il tutto è completato da vari profili mistilinei, come la lunga fila di perline dorate, le incorniciature a finto rilievo dorato, le filettature e i rilievi in foglia oro applicata a guazzo.

Prime fasi di realizzazione dei mobili nel laboratorio di falegnameria
Prime fasi di realizzazione dei mobili nel laboratorio di falegnameria

Cassone nuziale

Cassone nuziale, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria
Cassone nuziale, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria

Cassone nuziale con piano superiore bombato, piedi a mensola ornati da foglie d'acanto, frontone convesso recante due stemmi araldici ai lati (con riferimento ai blasoni delle famiglie degli sposi) e una parte centrale decorata a vaso con grifoni alati terminanti a volute, motivi tipici dell'arte senese rinascimentale. La forma arcuata sul davanti, di matrice gotica, era dettata dalla necessità di far passare le corde attorno al cassone legato con l'equivalente mobile gemello, entrambi portati a dorso di mulo durante il percorso della festa nuziale. Il cassone originale, databile inizi del XVI secolo, è custodito presso il Museo Horne a Firenze.

 

Bancone farmacia

Bancone farmacia, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria
Bancone farmacia, massello di pioppo, decorazioni a tempere instabili, finitura a cera, Ninfeo dei Miti, Manduria

Parzialmente rilevato da un'antica farmacia e ristrutturato e ampliato, il bancone si sviluppa ad angolo con quattro pannelli principali su fondo bruno, con motivi ornamentali con uccelli e lunghe foglie lanceolate intorno ad un “candelabrum” centrale, seguendo la tradizione decorativa dei paliotti d'altare, spesso realizzati in commesso di pietre dure o, più frequentemente, su piani di ardesia incisi e decorati con scagliola policroma. Le sei paraste a rilievo, decorate su fondo giallo, tracciano le verticali dell'impianto strutturale del mobile, includendo una serie di rosoncini lumeggiati in oro. Il piano superiore, modanato a gradini e marmorizzato in “Diaspro rosso macchiato”, sovrasta la lunga fascia orizzontale a girali fitomorfi.

Gli scudi araldici

Scudo araldico, massello di mogano curvato, pittura ad olio, cm 100 x 140, proprietà Li Surìi, Manduria
Scudo araldico, massello di mogano curvato, pittura ad olio, cm 100 x 140, proprietà Li Surìi, Manduria

Uno scudo araldico dovrebbe riassumere la fisionomia della persona cui fa riferimento. Mi è capitato spesso, nel corso degli anni, di rappresentare in modo "aulico e solenne" l'immagine di una famiglia, o di un'azienda, a volte riprendendo motivi appartenenti alla storia, ma spesso inventando una credibile "immagine araldica". In questo grande scudo, dipinto su mogano sagomato per la Masseria Li Surìi, la grande conchiglia con il tridente simboleggia il rapporto con il vicino mare, riconfermato dai due profili contrapposti, corrispondenti allo Jonio e all'Adriatico. Nello scudo centrale è visualizzato il grande portale d'ingresso, attraversato dalle due partizioni di colore: il rosso rubino come il vino e il verde come l'olio, a sancire la preziosa vocazione agricola di questa terra, come peraltro confermato dalle evidenti rappresentazioni del grappolo di “primitivo” e del rametto di ulivo. Sul grande cartiglio campeggia il motto “LACERTA MAIOR RECRESCO” (“Anche se tagliata ricresco ancora più grande”), alla base del vitale principio della potatura e presupposto fondamentale per lo sviluppo delle piante.

Cornici rinascimentali

Cornice di tipo a cassetta, caratterizzata da un grosso sguscio decorato in nero e oro in modo da simulare un intaglio; sul profilo alla battuta è dipinto in oro un motivo a fusarole e perle alternate. Foglie stilizzate sono decorate sulla fascia centrale, laccate su fondo chiaro e alternate a riserve nere e oro. Negli angoli e nelle aree centrali sono poste rosette lignee dorate. L'originale, di dimensioni molto più contenute, è presente all'Archivio di Stato di Siena (tavoletta di Biccherna di Arcangelo Salimbeni, 1576).

Cornice “a cassetta”, di tipica tradizione senese, con parte centrale della sagoma in colore bruno, intervallata da vistose riserve centrali in tempera di colore giallo oro. La particolarità è nella dentellatura bitumata della doratura a guazzo su fondo a bolo, sia sul profilo che sulla battuta, ad imitazione dell'intaglio “a baccelli e strigliature”. Gli angoli, sempre secondo l'antica tradizione della scuola toscana del XVII secolo, sono arricchiti da decorazioni “a prezzemolo”, ottenute con tecnica di doratura a missione su fondo bruno.


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Giulio Clementi

Oratorio della SS. Annunziata, Via della Villa Cedri, 6/A - 50012 – Bagno a Ripoli (Firenze)

E-mail: giulioclementi@libero.it          www.giulioclementi.jimdo.com

Ph. 347 9452483