Le serie speciali

Succede, nella vita professionale di un artista e parallelamente alla normale produzione di routine, di creare oggetti “speciali”, caratterizzati da ispirazioni e tematiche particolari. A volte si tratta di opere collegate tra loro da un filo conduttore, da una comune fonte d'ispirazione, o di piccole invenzioni basate su tecniche originali nell'utilizzazione dei materiali e dei supporti. In queste pagine ho voluto presentare alcuni esempi di "serie speciali", tuttora in fase di sviluppo e perfezionamento e che sintetizzano la mia particolare curiosità e interesse nel campo delle arti "minori", quali la chimica dei materiali, la legatoria, l'artigianato del legno, ecc,

Paesaggi in fuga: catturare il viaggio

Quattro paesaggi in fuga, Carboncino su carta, cm 14 x 9 (collezione privata)
Quattro paesaggi in fuga, Carboncino su carta, cm 14 x 9 (collezione privata)

Ho chiamato “paesaggi in fuga” quegli schizzi rapidi, eseguiti dal vero guardando dal finestrino del treno… in corsa! A differenza dei tradizionali studi “da fermo”, lo studio “in movimento” cattura e sintetizza in uno stesso foglio vari e mutevoli elementi del paesaggio: il disegno si manifesta in tempo reale con il procedere del viaggio, parallelamente alle immagini reali che scorrono rapidamente, sempre diverse tra loro e pur sempre collegate da un sottile "fil rouge": un albero, una casa, una roccia, credibilmente contigui in una stessa prospettiva, anche se in realtà distanti chilometri l'uno dall'altro. Disegno non come istantanea, quindi, ma come ripresa, come carrellata veloce, come ricostruzione coerente e ideale di varie istantanee già trascorse nello stesso istante in cui sono tracciate dal carboncino sul foglio: è il mio "ritratto in movimento"  di un’Italia che si svela nei miei viaggi in treno, attimo dopo attimo.

Libri d'artista: l'editoria dei numeri unici

I viaggiatori che realizzavano il sogno di compiere il Grand Tour, portavano sempre con sé un disegnatore armato di carta e matite: era la loro “macchina fotografica” per catturare le bellezze del mondo antico… Da quelle esperienze di viaggi nel mondo ci rimangono documenti preziosi, ben conservati nei vari musei d'arte, che costituiscono una forma particolare di editoria. Si tratta dell'editoria a "volumi unici e non duplicabili", chiamati "libri d'artista", ovvero quelle raccolte di spunti, appunti, bozzetti e scarabocchi che molti artisti, anche oggi nonostante il predominio della macchina fotografica, collezionano durante i propri viaggi e, in genere, durante il proprio percorso professionale. Spesso si tratta di foglietti e piccoli ritagli sparsi tra i fogli di un album di pagine bianche, in attesa di una più degna sistemazione; ma talvolta c'è il piacere di collocare in ogni pagina, completi di annotazioni didascaliche, uno o più disegni, formando così raccolte originali, rappresentative di un compiuto percorso artistico.

Negli anni, il mio piacere di collezionare o far rilegare piccoli libretti con copertina rigida, in tela o in cuoio antico, mi ha consentito di realizzare una mia personalissima e preziosa collezione di volumetti tematici, dove i vari originali (acquerelli, carboncini, disegni a matita, schizzi a penna) si succedono ben sistemati nelle varie pagine e accompagnati da annotazioni che consentono di ricostruire il momento ispirativo. Varie serie di "paesaggi in fuga" hanno trovato, per esempio, degna collocazione tra affascinanti album restaurati (scovati tra i banchi di un mercatino di anticaglie a Parigi): ecco il motivo della dimensione obbligata di ogni cartoncino, cm 9 x 14.

Libro d'artista: rilegatura di un vecchio album porta cartoline postali, sostituite da  una serie completa di "Paesaggi in fuga"
Libro d'artista: rilegatura di un vecchio album porta cartoline postali, sostituite da una serie completa di "Paesaggi in fuga"
Libro d'artista: rilegatura in tela e pagine interne in vecchio cartoncino da disegno
Libro d'artista: rilegatura in tela e pagine interne in vecchio cartoncino da disegno

Le risacche e l'incoerenza controllata del colore

LA PITTURA DEI FLUIDI

Risacca N° 12, 1987, cm 30 x 17
Risacca N° 12, 1987, cm 30 x 17

Le caratteristiche di un'opera d'arte dipendono da vari fattori, come la tecnica di esecuzione e il supporto scelto come superficie pittorica: al variare di uno di questi elementi varia completamente il risultato espressivo generale. Un dipinto su tela si presenta diversissimo da un dipinto su tavola o su parete, così come la tecnica ad olio non è assimilabile alle potenzialità (ma anche ai limiti) dell'acquerello, delle matite, delle tempere. L'artista deve essere abile nell'intuire che un certo progetto pittorico si svolgerà meglio con una certa tecnica e su un certo supporto e dovrà, nel proprio laboratorio, disporre di tutti gli strumenti idonei a concretizzare coerentemente la propria ispirazione: il cavalletto, tele e tavole già preparate e la tavolozza per i colori ad olio; grandi fogli verticali per sviluppare in rapidità bozzetti a carboncino; una tavoletta piana per fissare i cartoncini bagnati da acquerellare, e così via. Lo studio d'arte ideale è l'insieme di vari piccoli angoli dedicati alle varie tecniche, tutti pronti ad accogliere e facilitare il momento dell'invenzione artistica, fornendo i materiali, l'attrezzatura. i solventi, ma anche la giusta illuminazione, l'adeguata comodità, l'atmosfera più congeniale.

 

La serie delle "risacche" nasce da un uso ibrido e atipico della tecnica a tempera su tavola. Partendo da tavolette di castagno di forma anche irregolare (rimanenze di tagli di segheria), ho proceduto prima dando un fondo trasparente lucido e leggermente colorante sulla superficie liscia del supporto; una volta asciugato, ho cominciato a dipingere (come si può vedere nelle illustrazioni) semplicemente stendendo a grandi pennellate pochi colori acrilici diluiti, sfruttando a mio piacere l'incoerenza del medium pittorico con la superficie verniciata a lucido. I colori si sono, infatti, stesi sulla tavola senza subire alcun assorbimento e lasciando casualmente chiazze e bolle scoperte. Grazie ai tempi sufficientemente lunghi di asciugatura, ho inoltre potuto sfregare e cancellare a piacere alcune pennellate, ritrovando in trasparenza il colore del legno, che così è entrato a far parte della tavolozza generale dei dipinti.Una tecnica affidata, più che alle pennellate, alla fluidità naturale del colore e alla "opportuna" incoerenza del medium acquoso con la superficie verniciata: solo la perfetta asciugatura finale blocca il processo di trasformazione pittorica, consentendo anche di applicare, a spruzzo, una finitura generale, trasparente e opacizzante, con funzioni di fissaggio protettivo.

Risacca N° 5, 1987, cm 35 x 17
Risacca N° 5, 1987, cm 35 x 17
Risacca N° 14, 1987, cm 35 x 12
Risacca N° 14, 1987, cm 35 x 12

Risacca N° 23, 1987, cm 35 x 12
Risacca N° 23, 1987, cm 35 x 12
Risacca N° 26, 1987, cm 35 x 12
Risacca N° 26, 1987, cm 35 x 12


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Giulio Clementi

Oratorio della SS. Annunziata, Via della Villa Cedri, 6/A - 50012 – Bagno a Ripoli (Firenze)

E-mail: giulioclementi@libero.it          www.giulioclementi.jimdo.com

Ph. 347 9452483