L'acqua che colora

L'isolotto sul lago, 1998, cm 20 x 17
L'isolotto sul lago, 1998, cm 20 x 17

L’acquerello è la tecnica pittorica più difficile: non ammette pentimenti, non consente ripensamenti, costringe a lavorare con rapidità, obbliga l’artista a confrontarsi con la variabilità e l’incontrollabilità dell’acqua, unico veicolante e protagonista del procedimento. La tinta, prelevata con la punta del pennello dal godet colorato o dal tubetto, disciolta e diluita, si stende sulla carta bagnata e galleggia nel liquido fino a depositarsi e compenetrarsi nel supporto, asciugarsi e rimanere per sempre fissata nella carta: l’acquerello, una volta fissato, è irreversibile, cioè non cancellabile né solubile per l’azione di altra acqua; è questo che permette le trasparenze e le velature, prerogativa fondamentale del fascino di questa tecnica. E per trasparenze si procede a senso unico, senza eccezioni: dal candore bianco della carta fino ai bruni più profondi, senza poter tornare indietro, né cancellando, né decolorando. In questo procedimento verso la “colorizzazione” l’acqua agisce come “pittore invisibile” accanto a noi, formando increspature aleatorie, addensamenti, trasparenze e opacità che dobbiamo imparare a dominare e a tenere sotto il controllo della punta del pennello. Non si può usare il colore della pasticca, né tantomeno il colore prelevato dal tubetto, asciutti o con poca acqua, come un normale campione di tempera o di olio, usandoli come tinte coprenti; né tantomeno possiamo mescolare una tinta colorata con il bianco coprente (non esiste il bianco trasparente!) per ottenere schiarimenti di tono, come faremmo con qualsiasi altra tecnica: dovrà essere solo il grado di diluizione e di trasparenza a fornire l’adeguata luminosità e limpidezza alla pennellata.

Spiaggia, acquerello su carta, 1999, lato minore cm 3
Spiaggia, acquerello su carta, 1999, lato minore cm 3

Il pennello di martora, capace sia di gonfiarsi che di ridursi ad un capello sottilissimo, stende l'acqua colorata sulla superficie di carta bagnata. Bastano poche pennellate con pochissimi colori per creare l'impressione perfetta di una inquadratura: la sabbia e l'acqua del mare in un piccolissimo frammento di carta in grado di trasmettere tutte le sfumature e le trasparenze di un'immagine reale.

Venezia, acquerello su carta, 2002, lato minore cm 6
Venezia, acquerello su carta, 2002, lato minore cm 6

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Giulio Clementi

Oratorio della SS. Annunziata, Via della Villa Cedri, 6/A - 50012 – Bagno a Ripoli (Firenze)

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